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Fiducia

  • di

 

Da sepolte memorie, affiorano paure nuove.

Sono pianti benedetti i miei.

Escono liquide tutte le pillole inghiottite da quel nevoso dì.

Facce di pietra si sgretolano cadendo in terra.

Maschere di ferro si sganciano dal viso mio.

Sono in balia di una forza sconosciuta: Me stesso.

 

Senza limiti perdo l’identità.

Cavalli imbizzarriti tra tempie galoppanti.

Mi tuffo in un ruscello. Stempero.

Tra silenzio e dolcezza.

E comincio a respirare. Anche là sotto. Con gli alveoli tutti.

Torno al mio corpo. Ai legami di cui sono fatto. Ai cuori delle mie cellule.

Ho, finalmente, Fiducia.