Nuvole candide scendono ai miei occhi.
L’abbraccio bianco mi eleva e proietta nell’Iperuranio.
Invece son qui coi piedi nel fango, a guardar peonie e api operose.
Sono mie compagne di viaggio a cui devo la vita.
I limiti scompaiono e le ali si spiegano. Dall’alto l’Azzurro mi inonda.
Le mie particelle si disperdono nel tutto ed il tutto di integra in me.
Faccio capriole con stuporoso sorriso e accarezzo renne dall’imperituro vigore.
Sono il Cielo, il Mare e l’Aria.
E la densità di un istante mi avvolge.
Per porgermi con gentilezza una goccia di eternità.