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Presenza

 
Praticare presenza è fondamentalmente prestare attenzione a quello che sta avvendo dentro e fuori di te in questo momento.
Riconosco le mie sensazioni fisiche:la temperatura del mia pelle, il senso di gravità del corpo mentre sto seduto, in piedi o sto camminando; sento il respiro che entra ed esce. Sento le mie emozioni e i miei umori : ne sono contento o indifferente, arrabbiato o tranquillo. Noto anche i pensieri attraverso cui commento l’esperienza del momento: questo mi piace e questo no, questo ha valore e questo è una sciocchezza…. quindi praticare presenza vuol dire semplicemente essere con quello che c’è ed essere interessato a sentire, a riconoscere, questo flusso costante di pensieri, emozioni e sensazioni. Il modo più semplice per cominciare a praticare presenza è essere consapevoli del Corpo, imparare a mantenere la propria attenzione a fuoco su una specifica parte della nostra esperienza e il corpo è la dimensione più facile da cui partire per due ragioni:
1. Il corpo è sempre nel presente;
2. Il corpo è la dimensione più densa delle nostra esperienza ed è abbastanza facile sentire attributi come temperatura, densità, peso, direzione, spessore, ritmo e pulsazione.
Poi possiamo passare a riconoscere i diversi sintomi della paura, la gioia,la rabbia, la tristezza e così via. Sarà poi il momento dei pensieri, una parte più rarefatta della nostra esperienza.
Nella presenza c’è dunque un Allineamento percettivo completamente inclusivo di tutte le diverse dimensioni dell’esperienza: sensoriale, mentale e emozionale.
(tratto da “Le dimensioni dell’Essere” di Avikal Costantino).